UN DIMANCHE AU MALI

Il museo Dogon – Bandiagara (Mali) – 2006

Nel cuore del Mali, i Dogon abitano una regione caratterizzata dalla presenza di un’imponente falesia che interrompe bruscamente la piattezza della savana con il suo rilievo di 300 m d’altezza che si estende su circa 200 Km. Si tratta di un popolo che vive di agricoltura e artigianato, principalmente di religione animista.

Nella cittadina di Bandiagara, all’inizio della strada per la falesia, il muro di cinta della Missione Cattolica si frammenta per accogliere il museo Dogon, voluto da un frate appassionato della cultura di questo popolo allo scopo di farne il punto di partenza per la conoscenza di questo territorio e dei suoi abitanti.

Un progetto concepito da un’équipe multidisciplinare di architetti, paesaggisti, fotografi, antropologi, che si nutre di un periodo di immersione nella cultura Dogon, culminato con la catalogazione di una moltitudine di oggetti offerti dagli abitanti.

A cavallo del muro di cinta, tre blocchi arrotondati di dimensioni differenti realizzati in mattoni di terra cruda secondo i canoni dell’architettura tradizionale costituiscono le tre sale d’esposizione.
Nella prima, illuminata da finestre orizzontali ad altezza d’uomo, sono presentati gli oggetti della vita quotidiana. La sala di mezzo ospita gli oggetti delle feste ; è lo spazio più alto, concepito per poter contenere le lunghe maschere in legno utilizzate per le danze. Gli oggetti rituali sono esposti nell’ultima sala; vi si accede da una stanza a piano terra vuoto e non illuminato, per poi seguire la luce zenitale proveniente da una scala centrale che invita il visitatore a salire sul tetto, luogo in cui secondo la tradizione animista gli anziani conservano questi oggetti. La parete apribile che fronteggia le tre sale permette l’interazione con lo spazio della Missione in caso di rappresentazioni con gli oggetti rituali.